C'era una volta...

Questo sito nasce dalla richiesta di molte persone di poter condividere le mie esperienze nel campo dello spettacolo educativo e per non perdere il ricordo di quei programmi tv che hanno segnato un’epoca. Possiamo così ripercorrere la mia storia televisiva che spesso coincide con un’epoca vissuta da molti che la ritengono una stagione felice della televisione italiana.

Un po' di Storia...

Quando c'era la TV dei ragazzi

Il Paese di Giocagiò.

Testi di Gianni Rodari e Marcello Argilli – Marco Dané e Simona Gusberti che chiacchierano con il Cavallo Parlante. Roma 1969/1970.

Il Gioco delle cose

Marco Dané e Simona Gusberti accolgono O’Pazzariello con il Pagliaccio (Ennio Maiani) e i bambini del pubblico. Napoli 1970/1971.

Tandem

Alcuni dei presentatori: Fabrizio Frizzi, Claudio Sorrentino, Marco Dané e Lino Fontis. Con i baffi a destra e con il papillon, il curatore del programma Ettore Desideri

Paroliamo

Marco Dané conduce il gioco per tutti gli anni in cui la Rai lo ha trasmesso dal 1982 al 1989.

GALLERIA

IL LIBRO
CHE HO PREMIATO!

Periodicamente vi suggerirò un libro che, a seguito della mia esperienza, riterrò valido per tutti quelli che seguono questo sito. Il primo che segnalo è questo CAMBIAVOCE – ORA –, servirà a molti di voi per imparare a parlare in pubblico senza timori e ed esprimervi nel migliore dei modi.

segnalo per voi...

Cosa pensano, sentono e fanno i bambini da zero a tre anni? Dove e come vivono nel quotidiano? Che fare per conoscerli e stare con loro favorendo una ottimale qualità di vita? In una società in cui si parla di infanzia quasi esclusivamente in riferimento agli abusi, alla violenza, a fatti eccezionali e/o per pubblicizzare prodotti di mercato, l’Autore cerca di rispondere proponendo agli adulti che stanno con i bambini di imparare l’ottimismo e di praticarlo nella vita quotidiana.

SEGNALO PER VOI..

Non pensare: Sono vecchio, dunque ho finito”. Pensa: “Sono vecchio, dunque mi libero”. Ruota tutto attorno a questo imperativo il nuovo, appassionato libro di Maria Rita Parsi. Dopo una vita dedicata alla tutela dei bambini, la psicoterapeuta e scrittrice si occupa qui per la prima volta degli anziani. Non per difenderli, ma per esortarli a liberarsi dai lacci che finora li hanno trattenuti.  “Questo libro” scrive nella Premessa ” é per quelli che, più o meno hanno i miei anni e che debbono –  o dovrebbero – affrontare la terza età come la migliore, perché è l’ultima occasione della loro vita”. Noi siamo bellissimi é quindi un libro anche autobiografico, perché è nato dall’urgenza di condividere con i suoi lettori e coetanei la propria esperienza personale. Così nella parte iniziale l’Autrice racconta per la prima volta la sua storia privata, mostrandoci una Maria Rita bambina ribelle, poi adolescente e studiosa ma in guerra perenne con le autorità, genitori in primis, infine adulta realizzata. Oggi si definisce “vecchia adolescente” e aggiunge ” la mia anima non ha età, essendo al contempo infanzia, preadolescenza, adolescenza, giovinezza, maturità, vecchiaia. La seconda parte è il suo alfabeto personale, in cui elenca dalla A alla Z decine di consigli, spunti di riflessione, o semplicemente parole chiave che l’hanno accompagnata per tutta la vita, e che ci propone per aiutarci a stare meglio con noi stessi e con gli altri. Per la parte pratica Maria Rita Parsi si è affidata a due grandi esperti di anzianità e vecchiaia, il giornalista e scrittore Salvatore Giannella e il geriatra Francesco Cetta. Tutto il libro è un inno alla vecchiaia adolescente, cioè libera, indignata, ribelle. Il consiglio, per chi ha raggiunto la terza età, è di fare anzitutto un bilancio, su cui basare la ripartenza della propria vita: per fare quello che non si è ancora fatto, risolvere quello che non si è risolto e anche capire perché non lo si è fatto prima. Chiudono queste pagine dieci storie esemplari di vecchiaia adolescente, dieci testimonianze che sono altrettanti esempi di “come si può fare”. Sì, la vecchiaia può essere bellissima. E se sappiamo approfittare della libertà che ci concede, può dare un senso a tutta la nostra vita.